29_09_2012 | LAMI (CDO RIMINI): IL PROBLEMA NON E' LA TASSA MA IL SOGGIORNO

Sabato, 29 Settembre 2012

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LAMI (CDO RIMINI): IL PROBLEMA NON E' LA TASSA MA IL SOGGIORNO


Pubblichiamo l'intervento di Cristian Lami, presidente della Cdo di Rimini, nonchè albergatore. "Siamo sicuri che il problema sia la tassa e non il soggiorno?". Questa è la domanda centrale della lettera inviata ai giornali, che chiede una gestione serie dei fondi provenienti dalla tassa, un'ipotesi di spendig review locale per evitarla nel 2014 e una riflessione serie sul futuro turistico di Rimini. In poche parole la tassa di soggiorno potrebbe essere un'occasione per il cambiamento e non solo un problema.


Egregio Direttore,


stiamo seguendo con attenzione il dibattito sulla tassa di soggiorno e le comprensibili polemiche che si sono scatenate dopo la sua introduzione. Sicuramente in questa circostanza l’amministrazione non ha brillato per chiarezza e lungimiranza, ma, riguardo a quello che è successo, abbiamo una domanda: perché non abbiamo guardato ad altri comuni a noi limitrofi che hanno deciso di non applicarla, puntando ad essere più virtuosi nei loro bilanci? Non sarebbe il caso di avviare una seria spending rewiew locale che potrebbe permettere nell’arco di qualche anno la sospensione dell’applicazione della tassa?


Siamo coscienti che per almeno il 2013 l’amministrazione non farà alcun passo indietro. A questo punto l’odiato balzello può essere veramente l’occasione per farci tutti - operatori del turismo ed amministrazioni locali - una domanda: siamo sicuri che il problema sia la tassa e non sia il soggiorno?
Quello che è accaduto il 25 settembre al Teatro Novelli ha posto in evidenza, sempre che ce ne fosse ancora bisogno, che il settore turistico della nostra città versa in uno stato di profonda crisi. Da una parte c’è un contesto turistico mondiale sempre più competitivo, in continuo cambiamento. Chi ci governa, a livello nazionale e locale, non aiuta a rendere attraente, come dovrebbe, il nostro prodotto turistico: gli investimenti non sono facilitati, le rendite di posizione appesantiscono e aggravano il sistema non liberando nuove risorse (es. tante strutture gestite da affittuari strozzati). Ma il problema sembra essere sempre quello che qualcun altro non fa abbastanza, per esempio il comune o la politica, alimentando una sorta di permanente lamentela.



D’altra parte è evidente che c’è una reale difficoltà a cambiare: ogni circostanza é vista come negativa e mai come occasione per un cambiamento, come possibilità per ricominciare a imparare quello che fino a poco tempo abbiamo fatto e che credevamo di sapere fare. Ci ha colpito ascoltare in una chiacchierata fra amici un albergatore che a fine stagione ha dichiarato che si rendeva conto che doveva imparare di nuovo a fare l’albergatore. 
Il vero cambiamento non avviene per delibera comunale, ma si innesca quando ci sono persone, soggetti vivi, disposti a rimettersi in gioco, a riconquistare il gusto di “intraprendere” partendo dalla loro passione per l’ospitalità (che il mondo ci invidia!). Investire sulla formazione, mettersi insieme ad altri imprenditori per conquistare nuovi mercati e per poter sorprendere l’imprevedibile istante in cui intuisce che è necessario riorganizzarsi o scoprire nuove opportunità.


Questa è la sfida per gli albergatori, e non solo. Anche l’amministrazione comunale è di fronte a una sfida. 
Una città con vocazione turistica non si può più permettere le inadempienze dei servizi più importanti o la trascuratezza nella cura degli spazi pubblici. In questo occorre davvero un fronte comune. Qualunque sacrificio anche economico può essere affrontato con ragioni adeguate. Rispetto alla tassa di soggiorno, il Comune di Rimini dovrà rendere conto alla città in modo continuo e trasparente dell’utilizzo di queste risorse impegnandosi a destinarle, totalmente o in parte, alla realizzazione di un’opera che abbia finalità di rilancio turistico, che sostenga lo sviluppo e non per mantenere e conservare l’esistente, troppo spesso simbolo di assurde ed anacronistiche rendite.


Il futuro di Rimini come città turistica è legato a varie situazioni problematiche: tra queste sicuramente il più pericoloso e urgente è il sistema fognario. Occorre affrontare la questione con determinazione, sapendo che i progetti importanti per essere costruiti hanno necessità di tempo e risorse economiche. Più lasciamo passare il tempo, più c’è il rischio che l’immagine di Rimini venga lesa per sempre.


Sarebbe ora di avviare, per esempio, un grande progetto pluriennale in cui Amministrazione, albergatori e chiunque abbia a cuore il destino della nostra città possa partecipare in un serio lavoro comune al fine di riqualificare l’offerta della (ex?) capitale europea del turismo.

Come Compagnia delle Opere siamo interessati dalla sfida del cambiamento e mettiamo disposizione di tutti, albergatori e amministratori, quel contributo di esperienze e di relazioni frutto del lavoro di tanti imprenditori e tanti professionisti che, lontani dalla ribalta e dalla cronaca, ogni giorno lavorano con la coscienza di contribuire alla costruzione della propria impresa e quindi del bene comune.